Ricerca del Tartufo dai maiali al cane
Tradizionalmente per la ricerca del tartufo era impiegato un maialino, pratica ritenuta problematica poiché era complicato trattenere l’animale dall’ingerire il prodotto essendone assai ghiotto.
In più anche l’addestramento risultava di gran lunga difficoltoso rispetto a quello necessario per un cane.
In Italia attualmente si impiegano esclusivamente cani debitamente addestrati e non sono richieste razze particolari a parte il laghotto romagnolo.
In genere si sceglie un meticcio di piccola taglia.
In Francia, invece, si usa ancor oggi andare alla ricerca di tartufi con maiali perfettamente addestrati, pratica che in Italia è scomparsa nel secondo dopo guerra a seguito della forte richiesta sul mercato di tartufi e della nascita di scuole di addestramento per cani.
Spesso poi si tende ad associare al tartufo al cinghiale, ma la raccolta con questo animale non è mai stata utilizzata data l’estrema difficoltà di addestrare un animale selvatico.
Il cane da ricerca di tartufi, ai fini dell’iscrizione all’anagrafe istituita ai sensi della legge regionale 25 novembre 1986, n. 43, deve essere munito di un codice di riconoscimento integrato con un segno distintivo.