Tartufo Nero di Norcia
Un importante prodotto che ha reso Norcia famosa è il tartufo nero.
Per questo è necessario andarne a capire le caratteristiche e conoscere le varie tipologie, in modo da rendere il consumatore il più consapevole possibile sul prodotto che sta acquistando o assaporando, in modo da non incappare in qualsiasi tipo di errore, dato anche l’alto prezzo del tartufo nero.
Con il termine tartufo, si indicano dei corpi fruttiferi (sporocarpo) appartenenti alla famiglia dei funghi che sviluppano il loro ciclo biologico sotto terra, per questo detti ipogei.
Questi tuberi vivono in stretta simbiosi con piante arboree presenti soprattutto in ambiente collinari.
Le piante devono essere abbastanza distanziate tra loro, prive di vegetazione spontanea attorno ad esse.
Il terreno di cui necessitano deve essere per lo più calcareo, in grado di far penetrare l’acqua e di far affiorare in superficie le radici degli arbusti.
Necessaria è anche una buona penetrazione di luce e quindi un buon riscaldamento del suolo.
Le piante che maggiormente favoriscono la nascita del tartufo nero sono le seguenti:
- Roverella (Quercus pubescens);
- Leccio (Quercus ilex);
- Cerro (Quercus Cerris);
- Nocciolo (Corylus avellana);
- Carpino nero (Ostrya carpinifolia);
- Cisto (Cistus);
- Tiglio (Tilia platyphyllos).
Il tartufo è formato da una parete esterna chiamata perizio che può essere liscio o sculturato, di colore chiaro o scuro.
La parte interna , detta gleba, è caratterizzata da delle venature più o meno grandi e ramificate che delimitano degli alveoli in cui sono immerse delle grosse cellule, gli aschi, contenenti a loro volta le spore.
Le caratteristiche morfologiche del perizio, della gleba, degli aschi e delle spore, nonché le dimensioni e gli elementi organolettici permettono di identificare le varie specie di tartufi.
Lo scambio di sostanze tra il tartufo e la pianta avviene a livello delle radici in formazioni dette micorizze, diverse per ogni specie.
Queste sono una sorta di piccoli tubi chiamati ife che intrecciandosi, formano un vero e proprio reticolo: attraverso questa formazione la piante offre al fungo il nutrimento composto di acqua e sali minerali.
Il complesso di ife prende il nome di micelio. Con le condizioni ambientali favorevoli poi li ife intrecciandosi, danno origine al corpo fruttifero ipogeo.
A differenza dei funghi epigei, che sfruttano le correnti d’aria per la dispersione delle spore, i funghi ipogei le diffondono grazie al loro forte odore.
Le spore, giunte a maturazione, attirano insetti e mammiferi i quali, cibandosi del tartufo, permettono la diffusione delle stesse.
Diverse sono le specie che caratterizzano il Tartufo nero di Norcia. Tra queste abbiamo: